Storia
Il paese di Bisenti (in dialetto bisentino: Bisìnde) è situato nell'alta valle del fiume Fino, in posizione collinare (274 m s.l.m.), a 35 km circa dal mare Adriatico e un po' meno dalle alte vette dell'imponente massiccio montuoso del Gran Sasso.
Il Fino in questo punto termina la sua discesa dal territorio montano e pedemontano per cominciare il suo lento ed indefesso decorso verso la vallata che diventa sempre più dolce ed ampia fino a giungere, dopo la confluenza col fiume Tavo, al mare.
L'alta valle del Fino appartiene alla provincia di Teramo, ma la geografia e la storia l'ascrivono indubbiamente alla zona di Penne (provincia di Pescara). Infatti già anticamente il territorio apparteneva alla "Vestinia", mentre Teramo era la capitale del "Pretuzio" (che comprende il territorio tra il fiume Vomano e il Tronto).
Tanto è vero che i rapporti, i commerci e gli scambi sono da sempre più frequenti con gli altri paesi delle valli del Fino e del Tavo più che con quelli della Val Vomano.
Si ricorda infatti che Bisenti, prima della formazione della provincia di Pescara (1927), quando la secolare provincia di Teramo (o dell'"Abruzzo Ulteriore Secondo") si estendeva fino al fiume Pescara e si divideva nei circondari di Teramo e Penne, apparteneva a quest'ultimo ed era capoluogo del mandamento di Bisenti.
È nota per il caratteristico Revival dell'uva e del vino Montonico, vitigno autoctono del territorio di Bisenti e di Poggio delle Rose (Cermignano), che si tiene ogni anno il primo fine settimana di ottobre; è famosa altresì per essere uno dei paesi che rivendicano la natalità di Ponzio Pilato, politico romano che decise la condanna a morte di Gesù.
(testo Wikipedia)
Ponzio Pilato da Bisenti
Una leggenda vuole che Bisenti abbia dato i natali a Ponzio Pilato; tale tradizione, a differenza di quelle riferite ad altri luoghi, è molto articolata e non si limita ad affermare che il prefetto è nato qui, ma spiega i dettagli della sua origine. Secondo il racconto, tramandato di generazione in generazione, un avo del celebre funzionario romano, Ponzio Aquila, partecipò alla congiura delle Idi di marzo contro Giulio Cesare; con il ristabilirsi dell'ordine pubblico, le famiglie dei cesaricidi furono confinate presso le colonie romane e tra queste i Ponzi furono esiliati in quel di Berethra (antico nome di Bisenti dal greco baratron, “valle stretta e profonda").
Nato e cresciuto in questa località, il giovane e futuro prefetto ebbe dunque la possibilità di conoscere le tradizioni ebraiche e apprendere la lingua “straniera”, l'aramaico. L'allora Berethra, infatti, era è ubicata nel cuore di un territorio, dell'area centro-adriatica, conosciuto in antichità con la denominazione di Palestina Piceni in quanto colonizzato nel 600 a.C. circa da popolazioni mediorientali provenienti dalla terra di Canaan. Proprio la conoscenza del linguaggio e delle abitudini simil-giudaiche, apprese vivendo nella “Palestina Piceni”, avvantaggiarono il giovane militare Ponzio Pilato nella nomina di V prefetto della Giudea.
A Bisenti è visitabile il luogo che la tradizione indica come casa natale di Ponzio Pilato. L'edificio, anche se modificato e ristrutturato nel corso dei secoli, conserva ancora, nel suo impianto, le caratteristiche di una tipica domus romana: un lato dello stabile presenta un porticato con un cortiletto o vestibolo, sul lastrico di tale corte si notano dei resti di un'antica pavimentazione realizzata con ciottoli che formano delle particolari geometrie molto simili alle figurazioni dei mosaici che impreziosivano le ville romane. A ridosso di tale cortiletto si trova un locale, l'atrium della casa di Ponzio Pilato. Al di sotto di tale area dell'edificio, sono presenti due enormi cisterne che, per le caratteristiche tecniche costruttive delle murature in opus caementicium e per la presenza di alcune tracce di intonaco impermeabile di tipo opus signinum, possono essere fatte risalire all'epoca romana. Sotto l'impluvium, è ancora perfettamente conservato un qanat, un sistema di distribuzione idrico molto diffuso nei territori mediorientali.

Museo del Vino Montonico
Il museo del Montonico nasce dal progetto "Comuni-chiamo", grazie alla collaborazione tra le associazioni culturali Amores, Quasi Adatti e della Pro-Loco L. Panzone per valorizzare al meglio la storia e la cultura dell'antico vitigno autoctono. All'interno sono esposti ai visitatori quadri e fotografie d'epoca inerenti l'uva e vino Montonico ed il suo revival(festa storica dedicata a questo prodotto). È possibile ammirare un antico torchio restaurato, risalente all'inizio del IXX secolo, e una botte antica(realizzata in passato all'interno del Museo stesso). Inoltre è presente una sala multimediale con proiezioni di documenti video riguardo la storia del revival uva e vino Montonico, esposizioni di storiche bottiglie di vino, ceramiche di Castelli realizzate appositamente per le edizioni passate del revival.
[18:28, 22/11/2021] Carlito: Documenti video riguardanti la storia*

LA CHIESA MADRE
La Chiesa di Santa Maria degli Angeli è la principale Chiesa cattolica di Bisenti, in provincia di Teramo. In stile barocco, ispirato allo stile romanico a punta, è una delle chiese più importanti d'Abruzzo [1]. L'attuale edificio è un'estensione del precedente edificio del XV secolo. Storia La devozione a Santa Maria degli Angeli fu introdotta a Bisenti dai monaci dell'antica Abbazia di San Salvatore. Secondo la leggenda, una bella statua della Madonna sarebbe apparsa sulle sponde del fiume Fino, circondata da vivido splendore. La gente del paese la portò in paese con una magnifica processione e la condusse nella chiesa poi a lei consacrata.